mercoledì 29 settembre 2010

Soffocare. Part2

Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sessodipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi. A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro. Oppure possiamo scegliere da noi. E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito.

giovedì 23 settembre 2010

Il buon tacere

«Io vengo dall'Inghilterra e lì i presidenti non parlano tanto. Dopo la gara, come allenatore, posso dire che abbiamo fatto 17 tiri in porta...».
R.Benitez
Invece delle solite polimiche italiane che si susseguono di giornata in giornata, invece dello spezzatino e delle partite alle 12,30 giusto per far contenta la pay tv,
prendiamo nota di queste dichiarazioni e impariamo a tacere dopo le gare. Abbassiamo i toni, non creiamo i soliti alibi, un rigore poteva starci ma se non l'han dato non te lo danno se piangi in tele.
Meno parole più gioco.

venerdì 10 settembre 2010

Soffocare

"Perchè è questo il mondo in cui viviamo. So quello che dico. L'ho fatto quel benedetto esame di ammissione. Ho frequentato medicina abbastanza a lungo da sapere che un neo non è soltanto un neo. Che un semplice mal di testa vuol dire tumore, vuol dire visione sdoppiata, capogiri, vomito e crisi convulsive, sonnolenza, morte. Un minuscolo spasmo muscolare vuol dire idrofobia, vuol dire crampi muscolari, arsura, stato confusionale, salivazione eccessiva e poi convulsioni, coma, morte. L'acne vuol dire cisti ovariche. Una lieve spossatezza vuol dire tubercolosi. Gli occhi arrossati vogliono dire meningite. La sonnolenza è il primo sintomo del tifo. I corpuscoli mobili che vi attraversano il campo visivo nelle giornate di sole vogliono dire che vi si sta staccando la retina. Che state diventando ciechi.
Una sensazione di disorientamento vuol dire che hai un blocco renale, vuol dire che i tuoi reni hanno una disfunzione gravissima. Queste cose le impari ai corsi di Esame Obiettivo, secondo anno di medicina. Le impari, e una volta imparate non c'è modo di tornare indietro.
Beata ignoranza.
Un livido significa cirrosi epatica. Un rutto, cancro colonrettale o esofageo o quanto meno ulcera peptica. "