venerdì 29 ottobre 2010

MA allora dove finiremo?

Divertente, e per certi versi realistico, post trovato su Facebook.

Eravamo ragazzi e ci dicevano: “Studiate, sennò non sarete nessuno nella vita”. Studiammo.Dopo aver studiato ci dissero: “Ma non lo sapete che la laurea non serve a niente? Avreste fatto meglio a imparare un mestiere!”. Lo imparammo. Dopo averlo imparato ci dissero: “Che peccato però, tutto quello studio per finire a fare un mestiere?”. Ci convinsero e lasciammo perdere. Quando lasciammo perdere, rimanemmo senza un centesimo. Ricominciammo a sperare, disperati. Prima eravamo troppo giovani e senza esperienza. Dopo pochissimo tempo eravamo già troppo grandi, con troppa esperienza e troppi titoli. Finalmente trovammo un lavoro, a contratto, ferie non pagate, zero malattie, zero tredicesime, zero Tfr, zero sindacati, zero diritti. Lottammo per difendere quel non lavoro. Non facemmo figli - per senso di responsabilità - e crescemmo. Così ci dissero, dall’alto dei loro lavori trovati facilmente negli anni ‘60, con uno straccio di diploma o la licenza media, quando si vinceva facile davvero: “Siete dei bamboccioni, non volete crescere e mettere su famiglia”. E intanto pagavamo le loro pensioni, mentre dicevamo per sempre addio alle nostre. Ci riproducemmo e ci dissero: “Ma come, senza una sicurezza nè un lavoro con un contratto sicuro fate i figli? Siete degli irresponsabili”. A quel punto non potevamo mica ucciderli. Così emigrammo. Andammo altrove, alla ricerca di un angolo sicuro nel mondo, lo trovammo, ci sentimmo bene. Ci sentimmo finalmente a casa. Ma un giorno, quando meno ce lo aspettavamo, il “Sistema Italia” fallì e tutti si ritrovarono col culo per terra. Allora ci dissero: “Ma perchè non avete fatto nulla per impedirlo?”. A quel punto non potemmo che rispondere: “Andatevene affanculo! - Torto, Breve storia di una generazione

giovedì 21 ottobre 2010

Uomini dimenticati. Brian Clough



Brian Clough chi era costui. Credo pochi oggi si ricordino delle gesta di uno dei migliori allenatori degli anni '70. Un Mourinho dell'epoca, capace di miracoli con squadre del calibro di Derby County e Nottingham Forrest. Se sulla parte del Derby e del Leeds la memoria è tenuta viva da un libro (il Maledetto United e dal film girato successivamente) l'impresa compiuta col Nottingham (squadra che oggi gioca in serie C) ha forse un sapore più particolare. Ho trovato il racconto su un sito (lacrime di borghetti) e lo riporto di pari passo.

Olympiastadion di Monaco di Baviera, 30 maggio 1979. Si gioca la finale della Coppa dei Campioni. Il Nottingham Forest di Brian Clough, cenerentola della competizione, affronta il Malmoe della coppia d’attacco Cervin-Kinnvall. Gli spalti sono gremiti di bandiere inglesi. L’attesa è grande. Per tutto il primo tempo i Reds provano a fare la partita, a spingere. Uno sbadato sinistro di Robertson colpisce il palo, strozzando l’esultanza in gola ad una città. Il Malmoe regge, rendendo vana ogni offensiva inglese. Clough, con viso pensieroso e capelli arruffati, borbotta al bordo del campo. Inizia il secondo tempo. Un lampo. Robertson punta la difesa svedese lanciandosi sulla fascia sinistra, arriva sul fondo e butta nel mezzo un cross morbido. I centrali del Malmoe sono scavalcati, sulla palla si avventa Trevor Francis, maglia numero 7. E un gol che scatena un urlo assordante. La piccola città delle Midland Orientali è sul tetto d’Europa. Brian Clough ha fatto il miracolo. Prima il fiato sospeso ai Sedicesimi contro il Liverpool, campione uscente. Poi i trionfi contro AEK e Grasshopper. Infine, l’impresa di Colonia. Dopo la partita con il Malmoe, i Garibaldi - si narra che la maglia color rosso sia in onore del condottiero italiano - strappano il trofeo dalle mani di Kenny Dalglish, scrivendo una pagina di calcio sublime. L’avventura era iniziata un paio di anni prima. Dopo appena 44 giorni dall’ingaggio, Brian Clough, tifoso dell’odiato Derby County, veniva esonerato dal Leeds United e chiamato dal Nottingham Forest, a quel tempo in Seconda Divisione. A febbraio arrivano John Robertson e
Martin O’Neill, la squadra viene rifondata e ringiovanita. Tra gli altri, negli anni successivi vengono ingaggiati anche Peter Shilton, Larry Loyd e Kenny Burns. Un paio di anni di assestamento e, nel 1977, arriva la promozione.
Non basta. Il sogno è appena iniziato. Il neopromosso Nottingham parte bene in First Division. Solamente Everton, Manchester City e Liverpool tengono il passo. Alla fine della stagione la classifica parla chiaro: Nottingham Forest, 64; Liverpool, 57; Everton 55. Maggior numero di vittorie, minor numero di sconfitte e miglior difesa. I Reds sono campioni d’Inghilterra. All’inaspettato trionfo, che porta la squadra al qualificarsi per la Coppa dei Campioni dell'anno successivo, si aggiunge anche una Football League Cup vinta contro il Liverpool. La stagione successiva di First Division è meno dolce. Le 21 reti di Kenny Dalglish sono troppe e il Liverpool si laurea campione. Il Nottingham Forest chiude secondo, a -8 dalla vetta. Il sogno di Monaco di Baviera non lascia, però, spazio a delusioni. Ancora Liverpool nella stagione 1979/80. Secondo il Manchester United. Il Nottingham Forest chiude al quinto posto dietro Ipswich Town ed Arsenal. Capocannoniere Phil Boyer del Southampton. In Coppa dei Campioni, invece, i Reds campioni uscenti amministrano bene il doppio scontro con l’Osters di Ravelli ai Sedicesimi. Agli ottavi nulla possono i romeni dell’Arges Potesti, che incassano 4 reti. A far paura è la Dinamo Berlino ai Quarti. I tedeschi della Stasi si presentano vincendo al City Ground e solo una grande prova dei ragazzi di Clough sulle rive della Sprea regala l’accesso alla Semifinale contro l’Ajax. L’andata è in casa. Il Nottingham parte forte. L’Ajax è schiacciato nella sua area, sguarnito sugli esterni. Corner calciato sul primo palo, Robertson sfiora di testa e mette fuori tempo difesa e portiere avversari. Sul rimpallo si avventa Francis e insacca. Il City Ground è caldissimo, i lancieri sembrano fuori fase. A metà ripresa arriva il raddoppio di Robertson, su rigore. Al ritorno, all’Amsterdam Arena, l’1 a 0 dell’Ajax non è sufficiente. Il Nottingham Forest è in finale contro l’Amburgo, che nel frattempo ha spazzato via il Real Madrid. E proprio al Bernabeu i Reds hanno l’occasione di confermarsi campioni. Clough si affida ai soliti. Shilton tra i pali. Lloyd a guidare la difesa e Anderson a spingere sulla fascia. I mediani sono McGovern e Francis. Davanti, John Robertson. I tedeschi, avendo eliminato il Real con tanta facilità, partono favoriti. Il tranquillo Clough, in panchina con indosso una tuta Adidas da antologia, non si cura dei pronostici. Sa che nel calcio contano poco, a differenza dello stanco tiro di Robertson a metà del primo tempo che porta in vantaggio i Garibaldi. Il resto è affare di Peter Shilton, vero baluardo quel giorno.
Il Nottingham Forest, che fino a tre anni prima marciva in Seconda Divisione, è di nuovo campione. Il gioco della squadra di Clough è dinamico e visionario, terribilmente attuale. La favola è completa del suo lieto fine. Lieto, ma pur sempre un finale. Perché da quella sera in poi, nulla fu più come prima. Qualche finale di Coppa d’Inghilterra vinta ed una Semifinale di Coppa Uefa persa contro l’Anderlecht. Fino all’aprile 1989. A Hillsborough, lo stadio dello Sheffield Wednesday, è in programma la semifinale di FA Cup tra il Forest ed il Liverpool. A Sheffield accorrono migliaia di tifosi per seguire la partita. In molti arrivano in ritardo. L'assalto alla Leppings Lane, la curva destinata ai tifosi del Liverpool, è ingestibile da parte delle forze dell’ordine, in quegli anni nella morsa dell’ossesione hooligans. Il caos aumenta di secondo in secondo e prende forma la più grande tragedia sportiva inglese. Quel pomeriggio, a Hillsborough, persero la vita 96 persone. Più di 700 rimasero ferite. E’ la nebbia degli anni Ottanta e di una partita maledetta. Quel pomeriggio rese necessario il “Rapporto Taylor” ed un cambiamento radicale nel calcio inglese.
Quel pomeriggio segna anche l’inizio del declino dei Reds. Negli anni successivi solamente qualche piazzamento a metà classifica, la retrocessione nel 1993 e l’abbandono di Brian Clough. Sotto la guida del suo successore, Frank Clark, il Forest risale subito e in due anni è di nuovo in Coppa Uefa. Poi una nuova retrocessione ed una nuova risalita con in panchina Dave Bassett. La tremenda altalena non si arresta: ancora una serie di promozioni e retrocessioni negli anni seguenti – tra i vari allenatori, anche David Platt – fino a che, nel 2005, il Forest retrocede dopo 54 anni nella Football League One, diventando il primo club ad aver vinto la Coppa dei Campioni protagonista di una retrocessione fino alla terza divisione del proprio Paese. Oggi alla guida dei Reds c’è Billy Davies. Davanti, il gallese Robert Earnshaw. Sugli spalti del City Ground sale ancora forte l’urlo “Forest till I die / I’m Forest till I die”. Il sogno è sempre quello: battere il Derby County. O, forse, qualcosa di più. La statua di Brian Clough, fuori dal City Ground, ha le braccia al cielo. Accenna un sorriso.

TiltShift



Una tecnica divertente per creare l'illusione di un modellino partendo dalla realtà.

Oltre a photoshop per chi, come me,non è pratico ci son vari siti per poter creare gli stessi effetti. il migliore che ho provato è questo: http://tiltshiftmaker.com/
l'importante è usare foto paesaggistiche, meglio se gia riprese da un angolazione alta in modo da accentuare la riduzione.
Su Flickr esiste invece un gruppo creato apposta per gli amanti del genere: http://www.flickr.com/groups/tiltshiftmaker/
Buon modellismo

mercoledì 13 ottobre 2010

Controlli allo stadio




E adesso continuamo a controllare solo i tappi di bottiglia

lunedì 11 ottobre 2010

I professori italiani e i loro saggi consigli

Capita che una materia sia ostica, che uno studente abbia bisogno di consigli dal docente e che per questo dopo non aver superato l'esame chiedano loro appuntamento.
Questo è il risultato del tentativo di parlare con il docente di paleontologia dell'università di Milano.


At 10.15 04/10/2010, you wrote:
>Buongiorno,
>sono passato la scorsa settimana per vedere il compito di paleontologia-invertebrati. La professoressa Angelini mi ha detto di rivolgermi direttamente a lei per la visione, solo che quando sono passato non c'era. In settimana quando posso passare?
>Grazie,
>Luca Cordini

Il 04/10/10, il professore ha scritto:
io ci sono quasi sempre questa settimana, ma non capisco cosa voglia vedere visto che entrambi gli esemplari sono stati descritti in modo totalmente errato e la parte di sistematica è assolutamente carente in quanto non ha scritto praticamente nulla se non qualche lista di caratteri, che a giudicare dalle descrizioni, non hanno molto significato per lei
at


At 10.18 05/10/2010, alche ho risposto:
ben io invece voglio vederrla proprio per capire cosa ho sbagliato ed inoltre avere un qualche testo di riferimento per poter passare l'esame visto che è gia la terza volta che sostengo questo esame ed il corso l'ho seguito ben due volte e imparare i nomi a memoria a questo punto non serve a niente. passerò giovedì mattina.
grazie


Risposta:mi fa piacere che dopo tre anni abbia capito che studiare dei nomi a memoria non serve a nulla, almemno un risultato l'abbiamo ottenuto!
i testi le sono stati segnalati a lezione e su tutte le guide e avendo seguito il corso ben due volte dovrebbe conoscerli bene.


Dopo tutta questa cordialità sono riuscito a trovare il professore (ovviamente non nel giorno scritto, ovvero giovedì) ma oggi.
Il risultato dopo aver visto il compito è stata un altra carrellata di belle parole tipo:
se non ha capito nula vada al Cepu, le non puo riseguie il laboratorio perchè è un fuori corso. si arrangi.

Complimenti.
E' grazie a gente così che l'università va a rotoli.

sabato 9 ottobre 2010

Anno nuovo, detrazioni vecchie

Anche quest'anno parte la catena di blog per mantenere in vigore le detrazioni fiscali sugli incentivi energetici.

Firma anche tu per prolungare le detrazioni del 55% per i lavori di efficienza energetica
Cosa sono le detrazioni del 55%?
La Finanziaria del 2007 ha introdotto la possibilità di beneficiare di detrazioni d’imposta per chi realizza interventi volti a migliorare l’efficienza energetica della propria residenza. In particolare si può chiedere la restituzione in cinque anni del 55% della spesa sostenuta per riduzione delle dispersioni termiche degli edifici, installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, installazione di caldaie a condensazione e costruzione di nuovi edifici ad altissima efficienza energetica.

Perchè sono importanti per l’ambiente?
Perchè ridurre il consumo di energia è il primo passo per ridurre le emissioni di CO2, prima ancora dell’incentivo alle fonti rinnovabili.
Perchè sono importanti per l’economia?
Perchè hanno permesso di dare impulso ad un settore per la maggior parte composto da piccoli artigiani, favorendo anche l’emersione del nero che spesso è collegato ai lavori di ristrutturazione ed edilizia. Il mancato introito da parte dello stato dovuto alle detrazioni è ampiamente ripagato dal fatto che molti lavori non sarebbero stati realizzati o non sarebbero stati fatturati.
Quando scadono?
Allo stato attuale si può usufruire delle detrazioni solo fino al 31 dicembre 2010. Per prolungarle, e magari farle diventare strutturali è partita una mobilitazione su vari fronti, industriali, associazioni di categoria e anche blogger.
Firmare adesso!
Sul sito lettera aperta al neo ministro per lo sviluppo economico in cui si chiede, alla luce dei risultati fin qui raggiunti dalle detrazioni, di prolungarle al più presto. Primi firmatari sono Giuseppe Civati, Roberto Codazzi, Eugenio Comincini, Leonardo Fiorentini, Marco Lamperti, Letizia Palmisano, Marcello Saponaro.
Incatena il tuo blog
Sul sito si può firmare, se hai un blog ti chiediamo di rilanciare l’iniziativa, copiando questo post e linkando quanti l’hanno già fatto, e di segnalarlo qui sotto nei commenti. Se vuoi puoi anche inserire i nostri banner, e magari inviare a infoATcinquantacinquepercento.it le tue idee e magari le tue esperienze riguardo al miglioramento dell’efficienza energetica di casa tua.

martedì 5 ottobre 2010

Da Domenica a Domenica 7 buoni motivi per uscire



Mammaaaa Escooooo

Ho provato a pensare a qualche motivo primordiale che spinge ad uscire la sera incurante del meteo.
Ecco la mia teoria.
Domenica: Cazzo domani è lunedì, voglio godermi a pieno il weekend quindi esco, torno presto perchè sennò domani sono in coma ma esco.
Lunedì: la prima giornata della settimana è andata, esco così non penso al martedì e agli altri 4 giorni di lavoro che mi restano prima del weekend.
Martedì: il martedì è giorno tranquillo, sei quasi in cima alla settimana, mezza giornata e inizi a sentire il weekend, forse è il giorno ideale per stare a casa, però se c'è qualcosa di interessante si esce lo stesso.
Mercoledì: il giorno di metà settimana, due giorni ed è sabato, si esce per staccare dopo 3 giorni di lavoro e iniziare a pensare al weekend.
Giovedì: è l'anti venerdì, il weekend serale inizia da qui è un po come l'aperitivo, il pre serata, il venerdì sera per i liceali che aspettano il sabato per far tardi la sera, insomma irrinunciabile.
Venerdì: yes Week End!! siamo arrivati alla fine della settimana! Domani è sabato e si dorme si esce.
Sabato: A volte sei più annoiato del venerdì perchè hai passato una giornata a cazzeggio ma la concludi bene uscendo.
Domenica: oh no si ricomincia!