lunedì 11 novembre 2013

A proposito di Salernitana-Nocerina

Due righe, giusto per fare un appunto sui fatti di ieri. Se tutto è successo per il divieto di trasferta, nella stessa provincia, è la prova ancora più eclatante dell'inutilità della tessera del tifoso, dei controlli sulle trasferte e della vendita restrittiva dei biglietti (solo in alcuni comuni come successo in questo caso). Io vedo il calcio come una passione e condanno ogni forma di violenza ma basterebbe davvero poco. Ok i biglietti nominali, ok le telecamere che controllano i settori ma sei la questura sai anche quali sono le teste calde delle varie curve. Se vuoi colpirli basta fare una cosa semplice: obbligo di firma in questura durante la partita. Se altri poi fanno incidenti vai prendere anche quegli altri e fai la stessa cosa: obbligo e divieto. Non colpisci nel mucchio vietando una trasferta sentita ed attesa da anni per sperare di far andare tutto liscio. Premesso che il gesto sia dei tifosi che dei giocatori che poi si son rifiutati di giocare è da condannare ed è una delle immagini più negative trasmesse da uno sport, il vero errore è stato a monte bloccando tutti, impedendo alla gente di vivere la partita sul campo. Si parla tanto di discriminazione territoriale per i cori, ma questa cos'è se non discriminazione territoriale? (tu risiedi in questo comune quindi non vai, tu risiedi in quest'altro quindi puoi). I tifosi della Nocerina oltretutto già in passato sono stati costretti a vivere derby in questo modo, basta pensare ai derby con la Paganese dello scorso anno giocati a porte chiuse ed in campo neutro. Se si deve arrivare sempre a queste situazioni al limite io mi chiedo è calcio questo? Io dico di no.