Si parla tanto di terza stella sulle maglie della Juventus in caso di scudetto. Da consuetudine la stella, d'oro, va apposta sul petto al raggiungimento di ogni decimo scudetto. Al momento la Juventus è a 27 più i due revocati dai fatti di Calciopoli. In caso di vittoria a fine campionato i bianconeri tornerebbero così a quota 28 che, con gli eventuali due revocati, farebbero 30. Premesso che ormai non si torna indietro, ciò che è tolto è tolto e ciò che è dato, scudetto di cartone, è dato, la cosa più logica, per rispetto delle istituzioni e per chiudere una volta per tutte la questione sarebbe quella di lasciare tutto così com'è ovvero senza stelle e stemmini vari sul petto oltre al classico gagliardetto tricolore di campione d'Italia.
C'è però una via di fuga che metterebbe credo d'accordo tutti. Premesso che prima di tutto c'è da vincere lo scudetto, si ok è quasi fatta ma prima che la matematica condanni il Milan sognare uno scivolone di madama è lecito, una volta vinto la Juventus andrebbe a 28. A fine stagione si giocherà poi la finale di Coppa Italia col Napoli e qui le stelle possono arrivare in soccorso dei bianconeri. Al momento la Juve, come la Roma, è a quota 9 Coppe Italia vinte. Sono le due formazioni più titolate della competizione, mai nessuno è arrivato a 10, e sarebbe per ciò una novità assoluta nel calcio italiano. Chi vince dieci coppe ha però diritto ad una stella. D'argento, ma comunque una stella. Se quindi il 20 maggio a Roma la Coppa andrà nelle mani della banda di Conte arriverebbe anche la tanto contestata stella; che sarebbe legittima e su cui nessuno potrebbe dire nulla e metterebbe a tacere tutte le voci e le prese di posizioni nei confronti della Lega che, al momento, suonano anche un po come posizioni arroganti nei confronti di un'istituzione. Inoltre la vittoria della Coppa Italia garantirebbe l'eventuale stella anche senza lo scudetto, in somma cari juventini facciamo un patto. A voi la stella con la Coppa, a noi il tricolore (che avvicinrebbe il Milan alla conquista della seconda stella).
lunedì 30 aprile 2012
lunedì 16 aprile 2012
Aironi sul Naviglio
Un po con sorpresa, domenica sera durante una passeggiata sul Naviglio trovo lungo il corso d'acqua un airone. E' la prima volta che ne vedo uno a Cernusco; di solito è più facile trovarli lungo il Parco del Ticino o lungo quello dell'Adda in zone più tranquille e meno agitate lontane soprattutto dall'inquinamento urbano. Sarà stata la calma serale o la quiete del naviglio ma sapere che il corso d'acqua non è più habitat esclusivo di papere, nutrie e ratti mi ha fatto piacere.
giovedì 12 aprile 2012
Cronache del Rum
E' il secondo lungometraggio dedicato da Johnny Deep a Hunter S. Thompson, il terzo se vogliamo considerare anche un documentario.
Affascinato dallo stile gonzo di Thompson e dal cinema di Deep, bè non vedevo l'ora dell'uscita di questo film in programma gia da diversi anni e appena son riuscito l'ho guardato in inglese.
Non è un sequel di paura e delirio a Las Vegas anche se il personaggio, Thompson-Deep, è lo stesso (cambia solo il nome). I due racconti sono opere biografiche ma sono staccati, non c'entrano quasi nulla l'uno con l'altro. L'unico collegamento che si può fare è la passione autodistruttiva del protagonista, imbottito di droga prima, imbottito di alcool ora.
E' un film lento, piacevole nella sua ora e mezza in cui racconta uno spaccato di vita. Non c'è un filo principale, una trama un fatto eclatante da seguire. Solo la scoperta di un isola, Porto Rico, e della sua vita.
Non è il film migliore di Deep e tanti potranno trovarlo noioso. Ma se consideriamo l'omaggio di un amico attore ad un amico scrittore e si è in cerca di qualcosa di leggero da guardare.. bè.. buona visione (esce il 24 Aprile in Italia).
Affascinato dallo stile gonzo di Thompson e dal cinema di Deep, bè non vedevo l'ora dell'uscita di questo film in programma gia da diversi anni e appena son riuscito l'ho guardato in inglese.
Non è un sequel di paura e delirio a Las Vegas anche se il personaggio, Thompson-Deep, è lo stesso (cambia solo il nome). I due racconti sono opere biografiche ma sono staccati, non c'entrano quasi nulla l'uno con l'altro. L'unico collegamento che si può fare è la passione autodistruttiva del protagonista, imbottito di droga prima, imbottito di alcool ora.
E' un film lento, piacevole nella sua ora e mezza in cui racconta uno spaccato di vita. Non c'è un filo principale, una trama un fatto eclatante da seguire. Solo la scoperta di un isola, Porto Rico, e della sua vita.
Non è il film migliore di Deep e tanti potranno trovarlo noioso. Ma se consideriamo l'omaggio di un amico attore ad un amico scrittore e si è in cerca di qualcosa di leggero da guardare.. bè.. buona visione (esce il 24 Aprile in Italia).
Etichette:
Cinema,
curiosità,
johnny deep,
thompson
Iscriviti a:
Post (Atom)