giovedì 18 settembre 2008

Adieu


E in silenzio se ne è andato.
Una banale infezione ha tolto la vita a Giorgio Bettinelli, sconosciuto forse ai più, ma un piccolo mito per me tramite i suoi libri e le sue avventure. Dal nulla con una vespa ha girato tutti e 5 i continenti, solo on the road. E adesso alla fine dei suoi numerosi viaggi, alla fine del viaggio in Cina, ultima affascinante frontiera che gli mancava di visitare, se n'è andato, ha intrapreso un viaggio più grande, lui che da solo è sopravvissuto alla malaria cerebrale, ai guerriglieri del Congo, a mille cadute. Parlava di destino e di fatalità quando per questioni di millimetri o fortunose coincidenze ha visto la morte in faccia sotto forma di un sasso aguzzo o di uno spigolo fermo, li a pochi millimetri dalle sue tempie; forse è sato il destino, non lo so, a fargli intraprendere questo ultimo viaggio, al termine di tutti gli altri, forse era destino che uno così non poteva dire mi fermo...
Non lo so....
Posso solo augurargli Buon Viaggio, e che il suo ricordo resterà nelle sensazioni e nelle emozioni dei suoi libri piccola finestra su mondi lontani.
Adieu, Mr Vespa.

lunedì 15 settembre 2008

Il peso della vita (2)

Domanda semplice:
si può morire per un pacchetto di biscotti o per delle caramelle (a seconda della versione)?
A quanto pare nella avanzatissima Milano si...
Ora  non sarà stato un pezzo di santo colui che è morto (visto anche come è nata la lite) ma è inammissibile una reazione di questo tipo.
E' inammissibile che un ragazzo di 19 anni, figlio di immigrati onesti e residente in Italia da anni (l'età è differente ma la scuola elementare che frequentava era quella dove andavo io, così come l'oratorio) sia morto così.

sabato 6 settembre 2008

Il peso della vita


E' quello che  si vede tutti i giorni, le notizie vengono date più per dare emozioni a chi le riceve invece di svolgere il ruolo che le compete cioè far sapere.
La dimostrazione della poca obiettività è data in questi giorni dalle notizie che ci giungono dall'America:
valgon di più in termini mediatici 7 persone morte in America per gli uragani che le 500 di Haiti...
Il tutto perchè negli USA c'era la convention repubblicana per le elezioni...
Questo è quello che ho notato guardando in questi giorni i mezzi di informazione.
Io mi chiedo... visto che Haiti è lo stato più povero dell'America e che gli uragani sono frequenti in quel periodo, visto che si sa sempre come vanno a finire e più o meno i periodi di arrivo non si può prevenire? Aiutare concretamente con dei ponti aerei il salvataggio di queste vite? Perchè la solidarietà deve partire sempre dopo e portare cose inutili come scarpe da ginnastica dentifrici e pasta (non la usano l'alimentazione si basa sul riso)??
Spero un giornodi trovare la risposta almeno parziale